Esportare in Repubblica Ceca è da tempo un’ottima scelta per numerose aziende del Made in Italy. Quali sono i settori più promettenti? Quali le occasioni da non farsi sfuggire per le nostre imprese?

Grazie a una crescita economica sostenuta nel corso degli ultimi anni, unita a una politica industriale favorevole agli investimenti stranieri, il Paese è da tempo una delle mete europee più appetibili per il commercio internazionale. Una condizione favorita dalla posizione strategica nel continente: la Repubblica confina infatti con Polonia, Austria, Slovacchia, Ungheria e Germania, candidandosi come centro logistico ideale per le merci dirette verso queste nazioni.

esportare in Repubblica Ceca/Exporting to Czech Republic 2

Nonostante la crisi pandemica del 2020 abbia inevitabilmente condotto a un calo negli scambi per numerose merceologie, come emerge dai dati di Infomercatiesteri.it, continuano a registrarsi notevoli opportunità in diversi settori.

Primo fra tutti l’agroalimentare, che anche qui ha aumentato le proprie esportazioni durante l’anno scorso, superando la quota dei 322 milioni di euro. Tra i prodotti che hanno visto crescere il proprio export c’è il vino: uno dei simboli del Made in Italy che, a fronte di un periodo complesso, ha continuato a riscuotere successo in quest’area.

Ciò ha permesso un rafforzamento della leadership del vitivinicolo italiano, con una quota di mercato pari al 23,5% che fa del nostro Paese il primo fornitore davanti a Germania (16,6%) e Francia (14,9%).

La riduzione generalizzata delle nostre esportazioni a cui si è assistito non deve distrarre dalla necessità di ripartire nel modo corretto: ecco perché recuperare terreno puntando sulla Repubblica Ceca potrebbe essere una scelta vincente. Nonostante un calo su base annua dell’8%, le esportazioni italiane si sono infatti assestate sopra i 6 miliardi di euro: una cifra che riflette la solidità dei rapporti tra le due nazioni.

Si segnalano in primis le occasioni per i produttori di componentistica automotive, da sempre tra le filiere protagoniste della nostra economia: proprio il settore automobilistico costituisce il cuore pulsante dell’industria ceca, generando circa il 9% del PIL nazionale e contribuendo al 26% della produzione manifatturiera. Con oltre 150.000 addetti e la presenza d’importanti gruppi internazionali come Volkswagen e Hyundai, il comparto gioca un ruolo fondamentale per le esportazioni del Paese. Tra gli automezzi spiccano in particolare gli autobus, storicamente tra le produzioni di punta del settore.

La progettazione di macchinari industriali costituisce un’altra vocazione produttiva della Repubblica Ceca, con oltre 5.200 imprese attive in questo ambito. In crescita negli ultimi anni le produzioni di soluzioni high-tech e medium-tech ad alto valore aggiunto, con conseguenti opportunità per gli operatori italiani della filiera del machinery che potrebbero giocare un ruolo nella fornitura di attrezzature e componenti, comprese quelle elettrotecniche.

Un segmento del manifatturiero ceco meritevole di una menzione è quello della nanotecnologia applicata, con centri di ricerca altamente innovativi per quanto riguarda le nanofibre e la nanomedicina. Di assoluta importanza è poi la produzione di microscopi elettrici: a livello mondiale, circa il 30% di questi apparecchi viene prodotto proprio in Repubblica Ceca.

Altro settore dove si rilevano interessanti margini di crescita è l’ICT: la solida infrastruttura informatica e l’estesa rete in fibra ottica hanno favorito negli ultimi anni un forte sviluppo delle aziende del settore, con un aumento dell’occupazione e crescenti investimenti in cybersicurezza, un tema a cui le autorità ceche da tempo hanno dedicato grande attenzione. Ne derivano opportunità di business per imprese italiane di questo settore alla ricerca di nuovi partner commerciali all’estero.

Altro punto di forza della Repubblica Ceca è sicuramente rappresentato dalla buona rete di trasporti che ne fa uno snodo essenziale per raggiungere il resto dell’Europa centrale e orientale. A questo si sommano le agevolazioni previste dalle autorità pubbliche per gli investimenti in loco, soprattutto se di medie-grandi dimensioni: non a caso numerose aziende italiane hanno già stabilito da tempo la propria presenza qui.

Esportare in Repubblica Ceca potrebbe essere infine una scelta vantaggiosa per quelle filiere del manifatturiero italiano dove sono presenti ampi margini di miglioramento: in particolare, moda e mobili.

La prima, messa notevolmente in difficoltà dall’emergenza sanitaria, si attesta al quinto posto nella classifica dei fornitori della Repubblica, con possibilità di crescita in particolare per capi e accessori di fascia medio-alta.

Infine, anche il nostro arredamento gode di un notevole apprezzamento da parte dei consumatori cechi: il design italiano può tuttavia ambire a risultati migliori, soprattutto se si considera il forte distacco che ci separa da Polonia, Cina, Germania e Slovacchia, principali esportatori di mobili della Repubblica Ceca.

L’ottima considerazione di cui l’Italia gode sul piano culturale, turistico e produttivo costituisce di certo un facilitatore nello sviluppo di nuove relazioni d’affari con il Paese, che in vista dei prossimi continuerà a essere una delle mete più ricettive per il nostro export.

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