Le relazioni commerciali tra Italia e Austria sono solide e vivaci. Nonostante il calo negli scambi del 2020, il Belpaese ha mantenuto la sua seconda posizione di fornitore della Repubblica federale.

Quali sono le maggiori opportunità per le nostre imprese?

Cosa vendere in Austria/Selling in Austria 2

Con poco più di 8 milioni di abitanti, l’Austria rappresenta una nazione piccola ma fortemente legata all’economia italiana: dal 2014 gli scambi – sia in termini d’import che di export – sono cresciuti a ritmi costanti. Allo stesso tempo, numerosi gruppi italiani hanno investito direttamente nel Paese, stabilendo qui la propria presenza.

Si tratta di un rapporto di lunga data, che ha visto l’Italia mantenere la propria quota di mercato sul totale dell’import austriaco anche all’inizio del 2021: circa il 6%.

Nonostante la recente riduzione dei volumi, il Paese resta dunque un mercato di sbocco di grande importanza, dove prodotti e servizi nostrani sono da sempre apprezzati.

Ma che cosa vendere in Austria?

Le opportunità di settore: macchinari, metalli e non solo

Come riporta l’Osservatorio Economico del Ministero degli Affari Esteri, la nostra manifattura gioca qui un ruolo di primo piano, in primis per quanto riguarda metallurgia e macchinari industriali.

Le due merceologie hanno rappresentato nel 2019 rispettivamente il 17,1% e il 15,8% delle nostre vendite qui: un’altra prova della capacità della nostra imprenditoria di costruire relazioni di business proficue grazie a soluzioni di alta qualità.

Una percentuale rilevante del commercio italiano in Austria è poi rappresentato dall’automotive, con la nostra componentistica a rivestire un ruolo di primo piano insieme a quella tedesca all’interno del mercato locale.

Tra i prodotti più richiesti figurano inoltre quelli dell’industria chimica, con i preparati farmaceutici a costituire la maggior voce dell’export in questo campo. Da sempre di notevole importanza è poi la vendita di prodotti alimentari, con il Made in Italy visto come sinonimo di gusto e benessere. Non a caso nel primo trimestre di quest’anno il settore ha visto crescere di oltre il 10% le proprie esportazioni verso il Paese.

Ampiamente apprezzati sono anche i prodotti tessili e dell’abbigliamento, che nel 2019 hanno rappresentato oltre il 7% delle nostre esportazioni dirette nell’area.

Una relazione storica da rilanciare

I dati raccontati finora testimoniano in modo inequivocabile l’immagine positiva di cui le nostre imprese hanno sempre goduto: un ottimo biglietto da visita per chiunque decida di espandere qui la propria attività.

A favorire questa decisione ci sono poi i principali dati macroeconomici e demografici relativi all’Austria: un PIL elevato e previsto nuovamente in crescita quest’anno (per un totale di circa 421 miliardi di euro), una popolazione stabile e un reddito medio tra i più alti dell’Unione Europea.

Si tratta sicuramente di elementi che possono facilitare gli scambi tra nazioni, soprattutto per quanto riguarda beni strumentali o prodotti finiti di fascia medio-alta: tra questi, si segnalano buone opportunità di crescita per mobili e complementi d’arredo, grazie a fattori come design ricercato e sostenibilità, sempre più apprezzati anche dai consumatori austriaci.

I legami che da tempo uniscono le nostre imprese a quelle austriache potrebbero così consolidarsi, rendendo ancora più forte la nostra posizione di fornitore strategico: un’occasione da cogliere, soprattutto alla  luce della ripartenza del commercio estero negli ultimi mesi.

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