Lo avrete sentito dire migliaia di volte: nelle relazioni è questione di chimica.
Spesso è considerata una forza misteriosa, travolgente e che ci porta magicamente a essere attratti da un’altra persona.
La chimica è quella cosa che nelle relazioni più lunghe rende accettabili i compromessi, quelle cose che non avreste mai fatto per nessun altro e che, da un giorno all’altro, vi trovate a fare per lei o lui.
In un rapporto di coppia, non sempre tutto è rose e fiori, ma la chimica è quella cosa che vi spinge a fare pace, vi lega e rende più semplice la vostra relazione.
Personalmente ho da sempre un’attrazione per questo settore: sin da quando ero studente arrivando fino a oggi, in un periodo in cui mi occupo di soluzioni per l’export e internazionalizzazione.
La chimica italiana: l’andamento del settore
Il 2020 è stato un anno “non semplice”, come per tanti altri settori dell’industria italiana e mondiale.
La produzione chimica in Italia, pur in significativo arretramento, evidenzia una maggiore tenuta rispetto all’industria in generale (‐9,6% su base annua nei primi 10 mesi a fronte di ‐13,3%).
Siamo in attesa dei dati ufficiali del primo semestre 2021, ma il settore – riconosciuto come essenziale – non ha subito alcuno stop produttivo e ha operato con continuità, anche grazie a una radicata cultura della sicurezza.
D’altro canto, la contrazione senza precedenti di numerosi settori clienti ha inevitabilmente condizionato anche la domanda di chimica.
Cresce la domanda di tutti i prodotti chimici indispensabili per la salute: ossigeno, reagenti e principi attivi farmaceutici, disinfettanti e prodotti per l’igiene personale e degli ambienti.
Qui l’offerta è stata portata alla massima capacità e si sono verificati diversi casi di riconversione. Le esigenze di sicurezza guidano anche la domanda di plastica, impiegata non solo per i dispositivi di protezione individuale ma anche per garantire ottimali condizioni di conservazione degli alimenti.
I mesi estivi hanno segnato l’avvio di un graduale recupero della domanda, anche da parte dei settori clienti più penalizzati dall’emergenza sanitaria. La ripresa risulta vivace nelle costruzioni, significativa anche nell’auto, più stentata nel tessile e cuoio. La persistente debolezza del sistema moda e di alcune specializzazione tipiche del Made in Italy – unitamente a un lockdown più restrittivo – spiegano un andamento della chimica in Italia più negativo rispetto alla media europea (in calo solo del 3,6%) dopo 4 anni consecutivi nei quali la produzione nazionale aveva messo a segno una crescita ben più sostenuta (+6% nel 2015‐19 a fronte del +1% europeo).
Dopo il crollo d’inizio 2020, aggravato da problemi logistici, l’export italiano di chimica ha sperimentato un deciso rimbalzo a settembre con livelli lievemente superiori rispetto a quelli precedenti la pandemia (+1,4% in valore a fronte del ‐6,8% nei primi 9 mesi).
I principali mercati di destinazione evidenziano andamenti a macchia di leopardo: oltre al boom dell’export verso la Cina (+45,7%), significativi progressi riguardano la Germania (+10,3%), la Polonia (+10,1%), la Turchia (+5,9%) e la Spagna (+4,7%) a fronte di tendenze ancora fortemente negative in Francia (‐9,8%) e Regno Unito (‐8,0%).
L’import segna un arretramento del 7,5% in valore nei primi 9 mesi in presenza di una tendenza al recupero più contenuta rispetto all’export: il saldo commerciale settoriale evidenzia così un moderato miglioramento.
La decisa ripartenza cinese, oltre ad alimentare l’export italiano ed europeo, riorienta le produzioni locali verso il mercato domestico generando, per alcuni prodotti intermedi, condizioni di limitata disponibilità e spinte al rialzo sui prezzi.
Guardando in avanti: previsioni di crescita
Il settore si conferma, in ogni caso, tra i più solidi dal punto di vista economico‐finanziario: lo testimonia la bassa incidenza delle sofferenze sui prestiti bancari nel nostro panorama industriale (1,3% nel settembre 2020 insieme al farmaceutico, a fronte di una media industriale pari al 7,9%).
In un quadro denso d’incertezze, ci sarà un parziale recupero della chimica in Italia nel 2021.
Nel corso del 2021 la produzione chimica potrà tornare a espandersi (+4,0%) senza, tuttavia, ripianare interamente le perdite del 2020.
Guardando al futuro, sono molti i segnali e che fanno pensare ottimisticamente: servirà però coraggio e voglia di evolvere, sfruttando l’aiuto della tecnologia e di nuove soluzioni digitali.
Il mondo è già cambiato, e come un nuovo o vecchio amore, se non c’è chimica, diventa davvero difficile sopravvivere.
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