Che cosa si intende con resilienza operativa?
Il concetto di resilienza applicato al mondo del business non rappresenta una novità, e quella operativa è solo una delle sue possibili declinazioni.
Più di preciso, con resilienza operativa si intende la capacità di un’organizzazione di prevedere, valutare, gestire e minimizzare le conseguenze di eventi in grado di impattare sulla sua operatività quotidiana.
In altre parole, un’azienda resiliente sul piano operativo sa come adattarsi a scenari complessi che possono compromettere le sue attività giornaliere per continuare a crescere.
Tra queste attività possiamo includere la produzione di un impianto, la gestione delle spedizioni, la vendita dei prodotti, il funzionamento di una piattaforma SaaS utilizzata dai clienti dell’azienda e così via.
In questo approfondimento, vedremo alcuni elementi che contribuiscono alla costruzione di un business resiliente sul piano operativo, servendoci come sempre di esempi pratici a misura di B2B.
Resilienza operativa: un concetto sfaccettato
Quando si pensa alla resilienza operativa, di solito l’immaginazione corre alla produzione di un’azienda, in particolare se manifatturiera.
Il concetto è in realtà molto più ampio, e non riguarda solo la capacità di un’azienda di continuare a produrre in condizioni avverse.
Lo stesso principio è infatti applicabili alle realtà di servizi, che si occupano ad esempio di supportare le strategie delle aziende oppure forniscono assistenza in materia fiscale o legale.
Anche per loro possono verificarsi situazioni negative tali da compromettere l’operatività di ogni giorno, come ad esempio un cyber-attacco che rende impossibile l’accesso ai software utilizzati da una società di consulenza.
Inoltre, guardando alla totalità di un’azienda, è facile accorgersi come il rischio operativo non tocchi solo l’erogazione di un servizio o la realizzazione di un prodotto fisico.
Che cosa intendiamo dire?
Che costruire un’azienda resiliente sul piano operativo significa definire una serie di principi e azioni con cui garantire la continuità di azione di tutte le aree dell’impresa. Non solo: una realtà davvero resiliente non si limita a continuare a operare in contesti difficili, ma sa prevenire e mitigare i rischi per continuare a crescere.
Ovviamente, non è possibile prevedere tutti gli shock in grado di compromettere l’operatività della tua azienda (pensiamo ad esempio a una catastrofe naturale). Tuttavia, ci sono accorgimenti che anche la tua impresa non può fare a meno di adottare.
Chiariamo di quali si tratta con un esempio.
Un caso concreto di resilienza operativa
Immagina un’azienda specializzata in componenti pneumatiche per l’automazione industriale.
Uno dei fornitori dell’azienda, a causa della mancanza di una materia prima critica, interrompe improvvisamente la fornitura di un semilavorato.
La situazione ha inevitabilmente ricadute sulla produzione dell’azienda, che si trova bloccata. Il quadro potrebbe sembrare critico, ma non è così.
Il merito è dell’Ufficio Acquisti che in precedenza ha individuato dei fornitori alternativi a cui ricorrere in caso di bisogno. In questo modo è possibile riavviare la produzione di componenti, evadendo gli ordini già raccolti ed evitando di perderne di nuovi.
Questa gestione proattiva del rischio di fornitura contribuisce alla costruzione della resilienza operativa di cui abbiamo parlato finora.
Ma non è abbastanza: come abbiamo visto infatti, il concetto è sfaccettato e tocca tutte le dimensioni dell’operatività aziendale.
Se a monte della catena del valore è essenziale disporre di un “piano B” per gestire i problemi dei fornitori, allora a valle sarà necessario averne un altro per garantire stabilità e crescita delle vendite in condizioni avverse.
Tornando al caso del produttore di componenti, la soluzione adottata è una diversificazione del portafoglio clienti.
Uno dei distributori esteri dell’azienda potrebbe infatti decidere di non rinnovare più i propri contratti con l’azienda. Il risultato? L’impossibilità di raggiungere i clienti finali in due mercati europei ritenuti strategici.
Per prevenire questa problematica che impatta direttamente sulle vendite, l’azienda del nostro caso studio ha differenziato la clientela business, rivolgendosi direttamente ad altre imprese europee di Paesi in precedenza poco esplorati a livello commerciale.
La scelta consente di:
- Dare continuità all’attività del Dipartimento Vendite anche in un momento di difficoltà;
- penetrare nuovi mercati di sbocco;
- accrescere la visibilità del marchio;
- incrementare il fatturato nonostante la situazione.
Abbiamo parlato di gestione del rischio di fornitura e diversificazione della clientela business: due attività complementari che possono contribuire a un’operatività davvero resiliente.
Ma quali sono gli strumenti per attuarla?
Matchplat Explore: un’unica soluzione per la resilienza operativa
In Matchplat abbiamo dato una risposta a questa domanda con la nostra Piattaforma Explore.
Se anche la tua azienda punta a rafforzare la propria resilienza operativa, con Explore è possibile individuare:
- Mercati diversi in cui vendere o approvvigionarsi
- fornitori alternativi per potenziare la supply chain;
- nuovi clienti business in tutto il mondo;
- distributori in Italia e all’estero in linea con le proprie esigenze.
Di norma, ottenere informazioni di questo tipo richiede tempo e soprattutto investimenti non indifferenti con cui acquistare complesse analisi di mercato.
Con Explore abbiamo voluto creare una soluzione completa accessibile a ogni impresa.
Il merito è dell’unione tra un database con oltre 450 milioni di aziende e algoritmi di AI per leggerne in automatico i contenuti online. Il risultato è una profilazione in tempo reale delle aziende che consentono di realizzare concretamente i piani di azione che abbiamo descritto.
Dopotutto, che si tratti di clienti, distributori o fornitori, non tutte le aziende sono adatte ai tuoi scopi quando si tratta di costruire una struttura resiliente.
È opportuno, infatti, individuare quelle con le caratteristiche compatibili con la tua strategia e offerta.
Explore consente di identificare in 196 Paesi le realtà che sul proprio sito Web menzionano:
- Specifici prodotti o servizi;
- brand distribuiti;
- certificazioni possedute;
- brevetti realizzati.
E non solo: le informazioni economico-finanziarie di Moody’s Analytics disponibili all’interno della Piattaforma consentono di approfondire lo stato di salute delle aziende prima di entrare in contatto con loro.
Dopotutto, una struttura aziendale resiliente deve fare affidamento non solo su aziende coerenti con la propria strategia, ma su quelle più solide tra loro.
Conclusioni
Abbiamo visto come la resilienza operativa rappresenta una delle diverse declinazioni della business resilience.
In particolare, l’espressione fa riferimento alla capacità delle aziende di prevedere, gestire e minimizzare gli impatti sulla propria operatività quotidiana di eventi inattesi, continuando a crescere nonostante le difficoltà.
La necessità di costruire un’organizzazione resiliente sul piano operativo tocca tutte le realtà, a prescindere da settore e dimensioni.
Dopotutto, il mercato di oggi richiede a ogni impresa di mettere in pratica attività ad hoc per rafforzare la propria struttura e far fronte alle avversità.
Tra queste rientrano:
- La mitigazione del supply chain risk attraverso la costruzione di catene di fornitura “gemelle” per far fronte alle interruzioni di quelle esistenti.
- La diversificazione dei mercati di sbocco, resa possibile dall’identificazioni di nuovi distributori o clienti business.
Abbiamo approfondito con un esempio pratico questi due aspetti, vedendo come le soluzioni Matchplat possano rivelarsi delle alleate in entrambi i casi.
Grazie a un database con oltre 450 milioni di aziende nel mondo e algoritmi di AI, Explore è la piattaforma che consente di trovare solo quelle compatibili con i propri piani, che si tratti di fornitori alternativi, clienti B2B, grossisti o distributori al dettaglio.
In questo modo semplifichiamo la costruzione di un’azienda resiliente sul piano operativo, grazie a informazioni sempre aggiornate sulle imprese di 196 Paesi.
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