A prescindere dalle dimensioni e dal settore di appartenenza, il rischio di fornitura rappresenta oggi una realtà per tutte le aziende.
La mancanza di materie prime e la continua risalita dei loro prezzi, solo per fare un esempio, sono parte di uno scenario ormai noto.
Tuttavia, accanto a fattori di portata globale, ci sono altre circostanze che potrebbero causare un’interruzione dei rapporti di fornitura per un’impresa.
Ecco alcuni esempi:
- Il fallimento di un fornitore di fiducia;
- un problema di natura logistica (ad esempio la chiusura improvvisa di un magazzino);
- un errore nella compilazione delle pratiche doganali (nel caso si stia importando dall’estero).
In questo approfondimento capiremo insieme cosa si intende con rischio di fornitura, come viene gestito dalle aziende e quali dovrebbero essere le strategie da adottare.
Per analizzare il fenomeno, ci siamo avvalsi del rapporto di ricerca “Rischio di Fornitura” di aprile 2022 a cura del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia.
Rischio di fornitura: una definizione
Quando parliamo di rischio di fornitura, facciamo riferimento al possibile insorgere di una problematica lungo la supply chain di un’impresa, tale da impedire la fornitura di un bene o servizio.
L’evento è di solito rapido e imprevisto, e il più delle volte capace di determinare un blocco del processo produttivo.
Dal 2020 in poi, sono pressoché infinite le interruzioni della produzione a cui abbiamo assistito a causa della mancanza di componenti fondamentali.
Basti pensare al caso dei semiconduttori: l’impossibilità di reperirli ha avuto impatti fortissimi per intere filiere, tra cui quella dell’automotive e dell’informatica.
Accanto alle variabili esterne, ci sono anche fattori interni che incidono sul rischio di fornitura.
Tra questi un elemento determinante è scarsa esperienza del personale nell’azienda che – soprattutto nelle realtà più piccole – non sa come affrontare il rischio.
Tuttavia, adottare delle procedure chiare è fondamentale. Vediamo per quali ragioni.
Perché è importante gestire il rischio di fornitura
Sviluppare strategie efficienti per gestire il rischio di fornitura è importante poiché gli impatti che ne derivano ricadono, con più o meno forza, su tutta l’azienda.
Eccoli di seguito:
- Consumo di tempo e risorse finanziarie per individuare e attivare i rapporti con un nuovo fornitore;
- Perdita di competitività dovuta ai prezzi di acquisto potenzialmente più elevati, ai tempi più lunghi per ricevere il bene o ai termini di pagamento meno vantaggiosi.
- Perdita di ordini e di clienti con conseguente calo delle entrate.
Immaginiamo un’impresa specializzata in arredamento.
Per assemblare alcuni dei propri prodotti, l’azienda utilizza una particolare tipologia di viti in acciaio su disegno. Per averle, si affida a un fornitore che da sempre garantisce un prezzo vantaggioso, frutto della collaborazione di lungo periodo tra le due realtà.
Un improvviso blocco della produzione del fornitore dovuto alla mancanza di acciaio mette in difficoltà l’impresa di arredamento, impossibilitata a spedire i suoi prodotti.
Alcuni clienti decidono di disdire i propri ordini; allo stesso tempo il management dovrà attivarsi per trovare un fornitore alternativo in grado di garantire delle viti personalizzate.
La ricerca si protrae per settimane, impedendo di raccogliere nuovi ordini per i prodotti bloccati.
Alla perdita di clienti già acquisiti si somma dunque quella di clienti potenziali, con l’aggiunta dei costi più alti poiché il prezzo delle viti sarà superiore a quello praticato dal vecchio fornitore.
Gli approcci: la gestione passiva e proattiva del rischio
La situazione descritta è frutto di una gestione passiva del rischio di fornitura.
Parliamo di un atteggiamento poco lungimirante, che non anticipa i problemi e non valuta vie alternative per affrontarli.
Se è vero che prevedere un’interruzione dei rapporti di fornitura è molto difficile, è altrettanto vero che esistono delle linee d’azione per ridurre i danni.
Nel caso dell’azienda di arredamento che abbiamo descritto, un approccio di questo tipo avrebbe comportato, ad esempio, la creazione di una lista di fornitori di backup.
Si tratta di un gruppo di aziende selezionate in precedenza, creato ad hoc per rispondere a possibili problematiche. Alcune di queste potrebbero essere state già contattate in precedenza, in modo da avere dei preventivi per il prodotto richiesto.
Adottare un approccio di questo tipo è parte di una gestione proattiva del rischio di fornitura. Quali sono i suoi benefici?
- Una riduzione dell’incertezza: disporre di una lista di alternative permette di fare da subito delle valutazioni.
- Minori costi per la ricerca di alternative, in termini monetari e di tempo.
- Possibilità di confrontare offerte diverse nello stesso momento, orientandosi verso quella più vantaggiosa.
- Tempi più rapidi di ripartenza della produzione una volta effettuata la scelta, così da contenere le perdite.
Avere un piano B: l’aiuto della tecnologia
Un piano B come quello che abbiamo descritto aiuta a ridurre le conseguenze indesiderate di un’interruzione di fornitura.
Ma in che modo attuarlo?
Le tecnologie digitali e le loro applicazioni offrono un enorme aiuto. Sfruttandole si può ottenere velocemente una lista di fornitori alternativi.
Le soluzioni che abbiamo sviluppato in Matchplat rendono tutto questo possibile.
Grazie all’unione tra algoritmi di AI e un database con oltre 400 milioni di aziende, consentiamo a ogni organizzazione d’individuare le realtà con cui ridurre il rischio di fornitura e i suoi effetti.
Analizzare il mercato è il primo passo da compiere per individuare fornitori alternativi con le caratteristiche giuste: l’Intelligenza Artificiale rende più efficiente questo processo, grazie a una lettura automatica dei contenuti online delle aziende.
In questo modo è possibile profilarle sulla base di prodotti e servizi offerti, certificazioni possedute, lavorazioni specifiche e molto altro.
Non solo: l’AI di Matchplat consente anche di confrontare nazioni diverse, individuando quelle in cui si concentrano i centri produttivi di uno specifico bene. In questo modo è possibile orientarsi verso il mercato più ricco di opportunità.
Conclusioni
Abbiamo definito il rischio di fornitura, indagando le sue possibili cause.
Accanto a fattori esterni (mancanza di materie prime, problemi logistici o fallimento del fornitore), ci sono variabili interne che lo possono aggravare.
Tra queste sicuramente va inclusa la scarsa preparazione del personale, che dovrebbe adottare una gestione attiva del rischio, definendo di un piano B per affrontare situazioni impreviste.
Creare una lista di backup di fornitori, a cui attingere nel momento del bisogno, rappresenta quindi per l’ufficio acquisti il primo passo per gestire una crisi.
Le ricerche online richiedono di analizzare manualmente centinaia di pagina Web: la ricerca di un nuovo fornitore in caso di crisi deve tuttavia essere tempestiva.
Ecco perché avere a disposizione strumenti di ricerca adeguati rappresenta l’unica alternativa al blocco della produzione ed alla perdita di fatturato e di immagine.
La piattaforma Explore che abbiamo sviluppato in Matchplat consente d’individuare solo le aziende con specifiche caratteristiche, così da creare una lista di fornitori in linea con i propri bisogni, in poco tempo e a condizioni accessibili.
Ultime news