Le macchine per il packaging italiane sono un’eccellenza riconosciuta a livello globale.

A raccontarlo sono i dati di UCIMA, che riunisce le aziende del settore e ne promuove le attività, in Italia e all’estero. Con quasi 8 miliardi di fatturato, il comparto ha accusato un rallentamento rispetto al 2019, raggiungendo tuttavia grandi traguardi.

Lo testimonia la crescita del primo semestre del 2021, pari al 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: una risalita trainata dal mercato interno (+31,2%), ma dove anche l’export ha giocato un ruolo determinante.

Le vendite oltreconfine sono infatti cresciute di oltre il 19%, nel segno di quella vocazione internazionale che ha sempre distinto le imprese del settore.

Quali sono i fattori alla base di questo successo? Come e dove consolidare gli eccellenti risultati degli ultimi mesi?

Macchine per il packaging/Italian packaging machinery 1

Macchine per il packaging: i punti di forza

Con oltre 600 realtà attive, i macchinari italiani per il confezionamento hanno saputo conquistare una posizione di vera e propria leadership, competendo con le imprese tedesche per il primato internazionale.

Basti pensare che oltre il 50% delle macchine vendute nel mondo proviene dall’Italia o dalla Germania: i beni Made in Italy si distinguono da sempre per alcuni punti di forza. Quali? Eccone un breve elenco.

  • L’elevato tasso d’innovazione delle soluzioni: una garanzia in termini di qualità ed efficienza;
  • le enormi possibilità in termini di personalizzazione dei prodotti, in grado di adattarsi alle esigenze di ogni impresa;
  • la varietà di macchinari e attrezzature proposte, che fanno del mercato italiano un unico interlocutore per tanti settori: alimentare, cosmetico, farmaceutico e non solo.

Grazie all’unione tra questi elementi le aziende hanno saputo soddisfare una domanda in crescita, proponendosi come un partner strategico per il resto del mondo manifatturiero.

All’interno di quest’ultimo l’agroalimentare rappresenta il primo interlocutore, come rivelano ancora una volta le cifre di UCIMA: oltre il 58% della produzione viene assorbito dalle imprese food & beverage, seguite a ruota da farmaceutico (17,4%) e cosmetico, che lo scorso anno ha generato entrate per oltre 348,7 milioni di euro.

Ma in che aree del mondo le imprese possono puntare a crescere? Guardare ai mercati esteri resta sempre un’ottima risposta.

Fare sempre meglio: i Paesi su cui puntare

L’Unione Europea resta il principale mercato di destinazione dell’export, rappresentando il 41% del fatturato. Seconda in classifica è l’Asia (19,4%) mentre si posiziona terzo il Nord America, unico mercato a crescere nel 2020. Ecco perché continuare a investire in aree come gli Stati Uniti e Canada potrebbe essere un’ottima scelta per le aziende del settore.

E anche l’America meridionale rivela interessanti prospettive, rappresentando oggi meno del 10% del fatturato delle imprese. Proprio qui si giocherà infatti un’importante sfida futura per le macchine per il packaging.

Nazioni come il Perù hanno infatti sviluppato piani d’investimento per ammodernare la propria industria agroalimentare, con conseguenti occasioni per i produttori d’impianti e attrezzature utilizzate in questo ambito.

Un’altra area in cui si registrano margini di crescita è sicuramente l’Oceania, con economie come l’Australia a rappresentare una meta ideale per l’export italiano, grazie soprattutto al notevole sviluppo dell’industria food & beverage. Una situazione  favorevole per le macchine per l’imbottigliamento e la lavorazione delle carni, che nel Paese potrebbero trovare nuovi spazi.

In un contesto in cui le previsioni economiche raccontano una ripartenza decisa, è necessario guardarsi intorno per cogliere quanto offerto dal mercato: una missione che per il settore delle macchine per il packaging può essere portata a termine con successo. Dallo loro parte le aziende hanno infatti non solo la qualità dei prodotti, ma anche l’ottima reputazione in tutto il mondo.

Si tratta di un asset fondamentale su cui continuare a investire e che sicuramente contribuirà ai nuovi successi di una filiera da sempre capace di distinguersi.

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