Sono molte le imprese italiane che hanno deciso di esportare in Ungheria.

Il Paese offre infatti numerose occasioni di business e il Made in Italy è da sempre molto apprezzato. Quali sono i prodotti più venduti? Quali i settori in cui investire?

Esportare in Ungheria/What to export in Hungary 2

Con una posizione strategica nel cuore dell’Europa, l’Ungheria è un snodo logistico di grande importanza. La rete stradale si estende per oltre 1100 km, quella ferroviaria è sviluppata in tutto il Paese e sono presenti 6 aeroporti internazionali.

Questo ne fa un hub ideale per le attività di trasporto e magazzinaggio: basti pensare che nell’arco di 1.000 km è possibile raggiungere ben 20 nazioni.

Con i suoi 10 milioni di abitanti, il Paese vanta ottimi rapporti con l’Italia: esportare e investire in quest’area potrebbe essere una scelta ottimale per le aziende di tanti settori.

Dove investire: i settori chiave

A favorire il tutto, ci sono inoltre i consistenti incentivi governativi, che da tempo hanno stimolato la presenza d’imprese straniere. Particolarmente rilevante è quella di gruppi industriali nel settore automobilistico.

L’automotive è storicamente il comparto più forte dell’economia ungherese. Come emerge dal report di infoMercatiEsteri dedicato alla nazione, esso rappresenta circa il 30% delle esportazioni nazionali e il 4,5% del PIL.

Altra area caratterizzata da investimenti consistenti è quella della chimica farmaceutica, favorita dalle politiche che nel corso degli anni hanno incentivato l’attività di ricerca e sviluppo. Un trend che più in generale ha interessato anche altri comparti, come quello delle nanotecnologie e delle biotecnologie.

Altro settore a rivestire un peso notevole è quello dell’elettronica. Gli investimenti riguardano in particolare il comparto della telefonia e delle innovazioni a essa collegate, ma anche il segmento dell’elettronica per auto gioca una parte importante.

Numerosi produttori hanno le loro sedi nel Paese, lavorando a stretto contatto con le tante aziende automobilistiche presenti come Audi, Opel e Suzuki. In crescita anche il peso dei componenti per il settore IT, a cui si affianca  un mercato dei software in forte sviluppo grazie all’elevata specializzazione del personale e alla presenza dei centri di ricerca di multinazionali come Siemens, Philips e HP.

Che cosa esportare: i prodotti più richiesti

Tra i prodotti, quali sono quelli maggiormente richiesti da imprese e consumatori ungheresi?

Impossibile non citare quelli agroalimentari: la dieta mediterranea è sempre più apprezzata e la capitale Budapest, con oltre due milioni di abitanti, costituisce un’importante meta per il turismo internazionale.

Qui la domanda di prodotti italiani ha conosciuto una crescita costante nel tempo, con ottime performance ad esempio per il vino: dal 2015 a oggi si è assistito a un continuo aumento delle nostre esportazioni. L’Italia detiene il 50% del mercato e ha in Spagna, Francia e Germania i suoi principali competitor.

Per quanto riguarda i beni strumentali, l’Ungheria costituisce una meta privilegiata per le nostre imprese.

L’Italia è uno dei maggiori fornitori di macchinari per l’industria manifatturiera nazionale, con ottimi risultati per le macchine destinate a confezionamento e imballaggio.

Margini di miglioramento si registrano per altre merceologie come l’arredamento: secondo quanto riportato da infoMercatiEsteri, oltre il 70% dei mobili acquistati in Ungheria è d’importazione, con quelli tedeschi e polacchi a ricoprire il peso maggiore.

La presenza di numerosi show room e centri distributivi si traduce in opportunità di business da non sottovalutare per i numerosi marchi del design italiano, capaci di distinguersi per qualità delle soluzioni proposte.

In definitiva, l’Ungheria è sicuramente tra le mete europee più appetibili per le imprese italiane desiderose di crescere all’estero: la grande familiarità con i nostri prodotti e i solidi rapporti tra i due Paesi possono senza dubbio facilitare lo sviluppo di nuove relazioni d’affari.

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