Chi opera all’interno di un’azienda potrebbe non conoscere i codici NAICS e NACE. Eppure, si tratta di elementi molto importanti per analizzare nuovi mercati.
Una strategia di market intelligence comporta ad esempio la raccolta d’informazioni relative a una area per elaborare tattiche efficaci.
I codici industriali internazionali rappresentano tradizionalmente un elemento importante a questo scopo.
Ma che cosa indicano esattamente le sigle NAICS e NACE? E come si possono utilizzare?
Il codice ATECO per classificare le attività economiche
Anche chi non ha familiarità con le analisi di mercato e gli studi settore, avrà sicuramente sentito parlare di codici ATECO.
Si tratta di un sistema di classificazione utilizzato per catalogare le ATtività ECOnomiche (da cui il nome) presenti nel nostro Paese. Il sistema è stato elaborato dall’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, nel 2007.
Oggi viene utilizzato per raggruppare attività simili attraverso una combinazione alfanumerica di lettere e numeri.
Le lettere indicano il macro-settore economico di appartenenza dell’attività, mentre i numeri – da due a sei cifre a seconda del grado di dettaglio – specificano le articolazioni del settore stesso.
In particolare, il sistema si struttura come segue:
- Alfabetico (sezioni);
- numerico a due cifre (divisioni);
- numerico a tre cifre (gruppi);
- numerico a quattro cifre (classi);
- numerico a cinque cifre (categorie);
- numerico a sei cifre (sottocategorie).
Vediamo di chiarire con un esempio di classificazione, ripreso direttamente da Codiceateco.it.
Nell’immagine riportata, il codice a sei cifre 01.23.00 include i produttori di agrumi tra cui limone, pompelmo, mandarino, bergamotto e non solo.
La sezione di riferimento è la A (Agricoltura, silvicoltura e pesca), la divisione è quella delle Coltivazioni agricole e il gruppo quello della Coltivazione di colture permanenti.
L’articolazione delineata è utilizzata principalmente a fini statistici e contributivi, in modo da comprendere le dimensioni di un settore economico. Il codice ATECO viene scelto dal contribuente al momento di apertura della partita IVA ed è importante anche per l’individuazione della macrocategoria di rischio dell’attività economica.
A partire dal 2012 infatti, a ogni codice ATECO è stata assegnata una fascia di rischio specifica (basso, medio e alto).
I codici industriali internazionali: il NACE
Abbiamo passato brevemente in rassegna il contesto nazionale; allarghiamo ora lo sguardo ai codici industriali usati a livello internazionale.
Nell’Unione Europea, il punto di riferimento in questo campo è rappresentato dal NACE. Si tratta dell’acronimo dell’espressione francese ““Nomenclature statistique des Activités économiques dans la Communauté Européenne”.
La sua introduzione risale al 1970 da parte dell’Eurostat, l’organo statistico della Commissione Europea. Da allora il sistema ha subito numerose revisioni, di cui una di grande importanza nel 2006, entrata in vigore l’anno successivo.
L’esigenza che ha portato alla sua istituzione è stata quella di armonizzare la classificazione dell’attività produttive nei diversi Paesi europei, adottando un quadro di riferimento comune. Sulla base di questo le singole nazioni hanno poi adottato delle tabelle di conversione dei codici.
Ecco che quindi l’ATECO italiano discende dal NACE: un grado di parentela diretto, ma non noto a tutti.
Il legame si evince chiaramente dal sito dell’Eurostat.
Come si può vedere, il codice 01.23 utilizzato per indicare la coltivazione di agrumi coincide esattamente con le prime 4 cifre dell’ATECO italiano visto in precedenza (01.23.00).
I codici industriali internazionali: il NAICS
E al di fuori dell’Europa?
Il principale riferimento è costituito dai codici NAICS, usati da Stati Uniti, Canada e Messico.
Il North American Industry Classification System – da cui la sigla NAICS – ha finalità del tutto equivalenti a quelle dell’ATECO e del NACE, ossia razionalizzare la classificazione delle attività produttive, riunendole in gruppi omogenei e facilitando le analisi statistiche a livello nazionale e internazionale.
Il sistema rappresenta l’evoluzione del SIC (Standard Industrial Classification), introdotto negli anni 30 negli USA e basato sull’uso di codici di 4 cifre.
La necessità di riflettere l’evoluzione del mercato e la sua complessità ha spinto alla revisione di questo sistema, arrivando agli attuali codici NAICS a sei cifre. L’immagine qui sopra include i sei livelli in cui il sistema si articola.
Codici NAICS e NACE per le analisi di mercato
Analizzare i mercati è sempre stato fondamentale per aumentare le vendite attraverso nuovi distributori, sviluppare joint venture con partner industriali, ampliare la propria supply chain e non solo.
I codici NAICS o NACE sono stati sempre un elemento importante a questo fine.
Come ci mostra l’esempio della produzione di agrumi, conoscere codici industriali permette di trovare aziende che potrebbero sfuggire con una ricerca superficiale.
Spesso infatti si affida a strumenti come motori di ricerca o social network, in cui non tutte le aziende sono presenti o dove i risultati sono eccessivamente dispersivi.
Conoscere i codici industriali e le attività correlate permette di mettere a fuoco l’oggetto della propria ricerca, concentrandosi solo su specifici segmenti di mercato. I provider di dati commerciali forniscono di solito database basati su queste divisioni.
Tuttavia, anche queste soluzioni presentano dei limiti. È necessario infatti passare in rassegna i siti Web delle aziende al loro interno, verificando uno per uno quali abbiano le caratteristiche importanti per noi.
Vediamo di chiarire con un esempio legato ancora agli agrumi. Una società di distribuzione agroalimentare è interessata a individuare produttori di cedro Diamante in un Paese dell’Unione Europea.
A questo scopo, potrebbe scegliere di acquistare una banca dati contenente i produttori di agrumi in un dato Paese, oppure svolgere ricerche online senza la certezza d’individuare davvero tutti i produttori. In ogni caso, si tratterebbe di un processo lungo, da svolgere manualmente per isolare quelli che coltivano la varietà del frutto.
Le tecnologie digitali offrono però un’alternativa: la possibilità di automatizzare questa attività, abbattendo tempi e costi per individuare le aziende in linea con gli obiettivi del nostro distributore. E da oggi senza il bisogno di conoscere i codici NAICS e NACE.
Identificare aziende con e senza i codici industriali
Explore è la piattaforma di Matchplat che unisce una banca dati con oltre 530 milioni di aziende ad algoritmi d’Intelligenza Artificiale per leggerne in tempo reale le pagine web.
In questo modo è possibile analizzare i mercati di 196 Paesi, in pochi secondi e con il massimo della precisione. L’AI consente infatti di individuare in tempo reale le imprese in base a prodotti offerti, certificazioni possedute, dati economico-finanziari e molto altro.
È sufficiente scegliere le parole chiave che descrivono le aziende per ottenere una selezione di realtà che rispecchiano i parametri inseriti, all’interno delle aree geografiche d’interesse.
Inoltre è possibile utilizzare anche i codici NAICS o NACE, svolgendo ricerche massive di imprese e identificando tutte quelle registrate con specifici codici all’interno di un Paese.
Torniamo all’esempio del distributore agroalimentare. Grazie a Explore il personale dell’azienda non ha bisogno di spendere ore al PC o acquistare consulenze costose per trovare i produttori di cedro Diamante europei di suo interesse.
Basta infatti inserire le parole chiave giuste all’interno della Piattaforma per trovare subito le aziende target, confrontando Paesi diversi e focalizzando gli sforzi sulle realtà che dichiarano di produrre la varietà di agrume.
In alternativa, è possibile mappare tutti i produttori di agrumi all’interno di una singola nazione, ottenendo una panoramica del mercato più ampia e variegata.
In ogni caso Explore consente di risparmiare risorse preziose e raggiungere nuovi obiettivi grazie a un’unica soluzione alla portata di ogni dipartimento aziendale.
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