Un inevitabile crollo nel 2020 causato dall’attuale situazione, a cui seguirà un deciso recupero nel 2021: l’ultimo rapporto SACE dedicato ai trend dell’export italiano di beni e servizi guarda con ottimismo al futuro, individuando opportunità d’investimento e paesi strategici per le imprese del nostro tessuto produttivo.
La crisi attraversata dalle economie mondiali in questa fase ha senza dubbio impartito alle aziende di ogni settore una lezione fondamentale: cresce l’importanza strategica della digitalizzazione dei processi di vendita e distribuzione, in particolare in uno scenario dominato dall’incertezza e dalla possibilità di nuove misure restrittive varate dai governi delle diverse nazioni.
Sebbene le previsioni contenute nell’analisi ipotizzino un ritorno ai livelli di export pre-crisi solo nel 2023, non mancano per le imprese italiane occasioni per ripartire già da ora, sviluppando piani d’internazionalizzazione efficienti e funzionali al perseguimento degli obiettivi d’impresa.
L’Italia occupa infatti una posizione di primo piano nell’attuale scenario dell’economia globale, ponendosi tra i paesi più integrati nel contesto commercio europeo; non mancano tuttavia aree appetibili anche tra i Paesi extra-UE, dove il Made in Italy promosso dalle nostre PMI può trovare uno sbocco naturale.
Come emerso nel nostro approfondimento della scorsa settimana dedicato al mercato cinese, proprio la Cina rappresenta una delle destinazioni più promettenti per i prodotti italiani: le nazioni asiatiche colpite per prime dalla pandemia sono infatti quelle per cui si prevede una ripresa più rapida a fine 2020, con una conseguente maggior capacità di assorbire quote delle nostre esportazioni.
Impossibile inoltre ignorare aree quali Russia, Emirati Arabi e Stati Uniti, tradizionalmente alleati commerciali di grande importanza per l’Italia e per cui si stimano tassi di crescita media del 5% annuo per il nostro export.
Non manca inoltre all’interno del rapporto un’attenzione per Paesi emergenti come Kenya, Perù, Vietnam, Indonesia, Qatar, che si candidano come partner sempre più importanti per l’Italia, in grado di offrire numerose occasioni di nuovi scambi.
In termini settoriali, lo scenario futuro è ricco di possibilità interessanti: tra queste si segnalano le opportunità per il nostro comparto agroalimentare negli Stati Uniti, secondo mercato di sbocco per il settore, con un export pari oltre a 3,4 miliardi di euro nel 2019.
Tradizionalmente caratterizzato da un elevato consumo pro-capite di cibo, il mercato statunitense si distingue per ruolo determinante giocato dai consumatori millenial, sempre più attenti all’acquisto di prodotti di qualità: una caratteristica spesso associata alle eccellenze dell’agroalimentare nostrano, tra cui spicca il vino, visto sempre di più come un’alternativa salutare alla birra e in grado di pesare per oltre il 60% sulle nostre esportazioni di bevande negli US.
Tra gli altri settori per cui si segnalano interessanti opportunità, c’è quello delle energie rinnovabili, che in particolare in Nord Europa potrebbe trovare terreno fertile: la crescente attenzione degli ultimi anni per la sostenibilità ambientale in questi paesi potrebbe tradursi in nuovi spazi di mercato in aree come Finlandia, Paesi Bassi e Danimarca, soprattutto per i produttori di apparecchiature elettriche utilizzate nella realizzazione d’impianti eolici e a biomassa.
Per quanto riguarda le economie emergenti, il 2021 potrebbe rivelarsi un anno decisivo anche per le esportazioni dirette verso nazioni come l’Ucraina e l’Uzbekistan: trattasi infatti di aree bisognose d’investimenti infrastrutturali, orientati in particolare alla realizzazione d’impianti di produzione e di confezionamento. Ciò si traduce in un’occasione per l’export italiano, in particolare per il settore meccanico – che potrebbe contribuire all’industrializzazione di questi paesi – e per quello delle costruzioni, grazie anche ai numerosi progetti di sviluppo promossi dai governi locali grazie a prestiti internazionali.
Matchplat vuole affiancare le imprese in questo percorso, supportando con servizi ad hoc le realtà decise a cogliere le opportunità che il 2021 offrirà all’export italiano: soluzioni efficaci e accessibili per trovare nuovi contatti commerciali, grazie a dati aggiornati da cui estrarre informazioni di valore in grado di guidare strategicamente il processo d’internazionalizzazione delle PMI.
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