Con oltre 80 miliardi di fatturato aggregato a fine 2019, l‘industria elettrotecnica rappresenta una delle componenti essenziali della manifattura italiana.
Numeri resi possibili dal lavoro di oltre 500.000 persone, come testimonia ANIE, che riunisce da oltre 70 anni le aziende del settore. Realtà che hanno fatto di ricerca e sviluppo il fulcro del proprio lavoro quotidiano, ottenendo notevoli successi dentro e fuori il mercato nazionale.
Sistemi di automazione industriale, impiantistica, componenti elettrici e non solo: i prodotti sono numerosi e con un alto tasso d’innovazione.
Quali sono gli ultimi trend del settore? Che opportunità si registrano sui mercati esteri?
I numeri del settore: componenti, impianti e non solo
Parlare dell’industria elettrotecnica italiana significa parlare di un sistema ampio e variegato: all’interno del settore convivono infatti numerosissime aziende differenti.
Si va dai produttori di tecnologie per l’automazione industriale fino alle imprese specializzate in componenti per gli impianti di produzione energetica, passando per i cavi e i conduttori elettrici.
Non mancano in nessuno di questi ambiti le eccellenze, forti di successo sui mercati internazionali. E lo provano anche i dati più recenti dell’export, con la produzione manifatturiera che a gennaio-maggio 2021 ha superato i livelli dello stesso periodo del 2019.
Nello specifico, per l’elettrotecnica si è registrato un incremento dell’11,8%: il segnale più immediato di un mercato in ripresa e capace di raggiungere i propri obiettivi.
I dati ISTAT analizzati dall’Osservatorio Economico della Farnesina permettono d’individuare i prodotti più richiesti sui mercati esteri: dominano la classifica motori e trasformatori elettrici (il 22% delle esportazioni a gennaio 2021), apparecchiature per le reti di distribuzione (12,7%), batterie e accumulatori (3,6%).
Osservando il mercato più da vicino, quali sono le prospettive per le diverse filiere?
Con ricavi superiori 5.076 milioni di euro nel 2019, i sistemi di automazione hanno da sempre rappresentato una componente fondamentale dell’industria:con un calo del fatturato globale del 10,3%, le imprese del settore hanno affrontato grandi difficoltà. E anche nel 2021 le sfide non sono venute a mancare, come racconta ANIE Automazione.
In primis, il rialzo dei prezzi delle materie prime impiegate, insieme alla vera e propria mancanza di componentistica elettronica di base. Una circostanza che sta spingendo molte aziende verso una revisione della propria supply chain.
Proprio la componentistica elettronica ha a propria volta attraversato un periodo complesso, subendo stop alla produzione che hanno impattato sulla filiera e la sua crescita.
Anche la produzione di ascensori, montacarichi e scale mobili – tra le più rappresentative dell’industria elettrotecnica italiana – hanno visto una contrazione del fatturato, proseguendo con un trend negativo già iniziato nel 2019 (-0,8% del fatturato rispetto 2018).
Questo breve elenco permette di capire come lo scenario recente abbia riservato agli operatori del settore luci e ombre: tuttavia, non mancano le opportunità da cogliere. Si tratta di quello offerte dallo scenario politico-economico internazionale, dove transizione ambientale e digitalizzazione sono temi sempre più attuali.
Uno sguardo al futuro dell’elettrotecnica: export e innovazione
L’adozione di nuovi paradigmi di produzione è ormai un imperativo per l’industria mondiale.
A provarlo, l’aumento degli investimenti sostenibili all’interno del mercato finanziario globale: oltre il 36% degli asset under management, come rivela l’indagine biennale della Global Sustainable Investment Alliance.
In questo quadro, proprio l’elettrotecnica e le sue innovazioni potrebbero giocare un ruolo essenziale, favorendo una trasformazione radicale dell’impiantistica manifatturiera, dei sistemi di automazione impiegati, dei macchinari utilizzati e non solo.
Maggiore efficienza, minor consumo di risorse e qualità elevata: si tratta dei punti di partenza di un processo complesso, in cui le aziende dovranno dimostrarsi capaci di sviluppare soluzioni inedite con nuovi partner, esplorando mercati ancora sconosciuti.
L’internazionalizzazione delle attività costituisce dunque uno passo fondamentale per una ripresa completa in vista dei prossimi mesi.
Accanto a partner storici come la Germania, saranno sempre più importanti le mete extra-europee, dove i progetti di sviluppo economico sostenuti dalle autorità locali possono tradursi in occasioni per le imprese italiane.
Quali sono i Paesi da tenere in considerazione?
Alcuni suggerimenti arrivano dall’Osservatorio Economico del Ministero degli Esteri, che in America Latina individua nuove opportunità in Colombia, soprattutto per i progettisti d’impianti chiavi in mano solari ed eolici.
Nell’Africa Settentrionale, si conferma anche nel 2021 una meta appetibile il Marocco, con una crescita del 2,2% del mercato degli apparecchi elettrici italiani.
Non mancano dunque le vie da percorrere per una crescita sempre più solida, nel segno della tecnologia e dello studio di soluzioni sempre più avanzate.
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