L’industria della gomma e della plastica può essere considerata a tutti gli effetti una delle grandi protagoniste della manifattura italiana.

Il comparto realizza e distribuisce un’ampia varietà di prodotti, utilizzati negli ambiti più disparati e per le finalità più diverse.

Industria della gomma: immagine di polimeri

Pneumatici, suole, componenti per l’edilizia, packaging e imballaggi: questo e molto altro è parte della quotidianità di oltre 45.000 addetti del settore, come testimonia Federazione Gomma Plastica.

Cosa accomuna queste realtà, differenti per storie e specializzazioni?

La continua ricerca di nuove soluzioni, la qualità dell’offerta e il contributo all’export nazionale. In un quadro in rapida trasformazione, come è possibile continuare a crescere?

Le aziende sono chiamate a delineare strategie nuove: non solo per difendere la propria posizione sul mercato, ma soprattutto per fare meglio. Una necessità anche per l’industria della gomma e della plastica, chiamata a rivedere i propri processi e spesso al centro di polemiche per il suo impatto ambientale.

Uno sguardo al futuro: la necessità di cambiare

La visione negativa del comparto è spesso parziale: se da un lato infatti non si possono negare le problematiche connesse all’inquinamento da materie plastiche, dall’altro non va sottovalutato il contributo positivo che le imprese possono offrire in termini d’innovazione.

Lo sviluppo di soluzioni inedite è una prerogativa di chi opera nel settore e si può tradurre in opportunità di business di valore, destinate a rafforzare modelli di economia circolare sul lungo periodo.

Non solo: il contesto politico europeo, dominato dal tema della transizione ecologica, impone modelli di sviluppo industriale differenti dal passato. Una trasformazione che per i governi nazionali è ormai urgente.

Le imprese possono fare la loro parte, e il mondo della gomma-plastica non fa eccezione.

Ma come?

Le parole d’ordine sono due: partnership tra aziende trasformatrici e digitalizzazione. Due direttrici essenziali per quel cambiamento a cui abbiamo accennato.

Industria della gomma e della plastica: immagine di cavi

Nuove strategie per una maggiore efficienza

Processi digitali e accordi strategici lungo la supply chain sono dunque la via da percorrere per ottenere soluzioni sempre meno impattanti per l’ambiente. Un principio emerso anche durante il recente Plastic Forum 2021 organizzato da Fanuc Italia e dedicato all’innovazione nel settore.

Intelligenza Artificiale, IoT e robotica sono solo alcuni esempi di applicazioni utilizzabili per tracciare le fasi di lavorazione dei materiali, individuare sprechi di risorse e ottimizzare il consumi di materie prime.

L’impiego delle tecnologie digitali consente ad esempio d’immagazzinare enormi quantità di dati relativi alla produzione, definendo nuovi parametri con cui aumentare la sicurezza dagli impianti, prevenire consumi eccessivi e monitorare lo smaltimento dei prodotti al termine del loro ciclo di vita.

Si tratta di processi complessi e che richiedono partnership tra le aziende della filiera, in modo da sviluppare progetti di ricerca congiunti. Una tendenza destinata a consolidarsi nell’immediato futuro anche per le aziende italiane.

La scelta che può tradursi in concreti vantaggi competitivi, con cui continuare a crescere sia nel mercato domestico che in quelli esteri: proprio l’export costituisce storicamente una delle vocazioni del settore.

Rendere più sostenibile la produzione è un pezzo fondamentale del puzzle e a questo si somma la necessità di continuare a soddisfare la domanda, sia domestica che oltreconfine.

Fissare nuovi obiettivi commerciali resta dunque fondamentale: solo dalla sinergia tra tutti questi elementi – innovazione, sviluppo di nuove relazioni e crescita economica – sarà possibile ridisegnare il futuro dell’intero settore.

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