Le valvole italiane Oil & Gas sono un’eccellenza dell’industria manifatturiera europea. La filiera è tra le più rappresentative della nostra metalmeccanica, grazie alla varietà dei prodotti e alla loro qualità elevata.
Un dato di fatto provato dai numeri: il nostro Paese rappresenta così oltre il 33% di una produzione da quasi 9 miliardi di euro all’interno dell mercato unico.
Lo confermano i dati del report 2019 a cura di Prometeia e Confindustria Bergamo che fotografa l’evoluzione recente del settore, caratterizzato dalla decisa vocazione per l’export. Una considerazione che vale soprattutto per alcune categorie di valvole come quelle a sfera con le relative componenti.
Con oltre il 90% delle vendite generate sui mercati esteri, la filiera hanno saputo consolidare nel tempo una leadership internazionale: un successo che porta la firma di circa 290 aziende e 10.000 addetti, concentrate in Lombardia.
A fare la parte del leone, le provincie di Bergamo, Milano e Pavia, capaci di fornire soluzioni uniche grazie a una costante attività di R&D. Ma in questo quadro, ci sono anche altri fattori che le aziende non possono ignorare per mantenere la propria posizione.
In primo luogo, un mercato in rapida evoluzione che richiede continuamente nuove strategie.
Valvole italiane e settore O&G: scenari attuali e futuri
Lo sviluppo del settore delle valvole Oil & Gas è direttamente connesso a quello del settore del petrolio: un mercato che negli ultimi anni ha visto un andamento altalenante, a fronte delle chiusure del 2020 e di una domanda globale che nel corso del 2021 ha stentato a riprendersi del tutto, soprattutto in are come Africa e Sud America.
Dopo la recente tendenza al rialzo, si prevede per i prossimi mesi una calo dei prezzi del greggio. Guardando oltre al dato economico, c’è poi l’andamento delle estrazioni a livello globale, che negli ultimi anni ha dimostrato un maggior dinamismo in regioni del mondo dove l’export di valvole italiane ricopre una quota minoritaria.
La tendenza, confermata anche dall’analisi di Confindustria Bergamo, si è tradotta in una minor crescita estera rispetto ai principali competitor internazionali come la Germania: l’Italia ha infatti da sempre la meta principale del proprio export nell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa).
Si tratta di Paesi che in tempi recenti hanno dimostrato una minore vitalità a favore di aree come Asia e Stati Uniti: basti pensare che nei soli USA la produzione di greggio si attestava nel 2020 intorno ai 19,51 milioni di barili al giorno, facendone il primo produttore mondiale e superando di gran lunga nazioni concorrenti come gli Emirati Arabi Uniti (circa 4 milioni di barili al giorno).
Questa tendenza, unita alle inevitabili difficoltà legate all’emergenza sanitaria, ha finito per rallentare la corsa dei produttori italiani, chiamati ora ad agire in modo diverso. L’obiettivo è uno: cogliere opportunità finora sottovalutate ma che potrebbe risultare estremamente profittevoli.
Nuovi mercati: puntare su quelli giusti
Come abbiamo accennato, la crescita della domanda mondiale di valvole nel settore Oil & Gas non ha visto le aziende italiane pronte a cogliere il cambiamento in atto.
Lo prova ad esempio la crescita a doppia cifra delle esportazioni cinesi tra 2017 e 2018: +12%, facendo del gigante asiatico un rivale da tenere d’occhio per le aziende italiane. Diversificare le mete del proprio export verso nuove regioni potrebbe essere una buona scelta.
Senza dubbio la concorrenza di altri Paesi rappresenta una sfida, ma non va dimenticato ciò che ha sempre distinto le valvole Made in Italy: l’alto tasso d’innovazione e i numerosissimi ambiti di applicazione.
L’Italia si trova infatti ai vertici delle classifiche internazionali per citazioni brevettuali possedute, a testimoniare la decisa tendenza alla ricerca e sviluppo della nostra imprenditoria.
Per fare sempre meglio, le imprese potrebbero far leva su questo aspetto all’interno di quei mercati in rapida crescita già citati.
Alcuni esempi?
L’area NAFTA, con gli Stati Uniti in testa, ma anche il Canada, che con oltre 5 milioni di barili al giorno rappresenta un produttore importante della regione.
Anche in Asia potrebbero non mancare concrete opportunità: accanto alla Cina, una nazione su cui puntare potrebbe essere la Malaysia, da tempo tra le economie più vitali del sud-est asiatico e terzo maggior produttore al mondo di gas naturale liquefatto.
In Europa, la Russia continua a costituire una delle nazioni in assoluto più importanti per la produzione di petrolio e tra i maggiori esportatori a livello globale. I piani governativi per l’aumento delle estrazioni entro i prossimi 8 anni possono di certo tradursi in occasioni preziose per le imprese della filiera delle valvole O&G.
Osservare dunque l’evoluzione del mercato e individuare i giusti partner al suo interno continua a essere la chiave per la futura crescita delle imprese.
Ultime news