Impossibile negarlo: il copywriting B2B ha le sue peculiarità. Certo, non parliamo di un mondo governato da leggi scientifiche immutabili: anche qui, come in ogni ambito creativo, dobbiamo sentirci liberi di sperimentare.
Dopotutto, prima del B2B e del B2C esistono le persone: quelle a cui ci rivolgiamo presentando le nostre soluzioni, quelle che vogliamo supportare e convincere con i nostri contenuti.
E le persone ci ascolteranno solo se la nostra voce saprà distinguersi, comunicando qualcosa di rilevante in un linguaggio a loro familiare.
Missione Tone of voice: come trovarlo nel B2B
Ecco che entra in gioco il Tone of voice, spesso abbreviato amichevolmente in TOV.
Parlando di brand e scrittura professionale, il Tono di voce è quell’elemento essenziale che permette a tutte le nostre azioni di comunicazione di distinguersi: indipendentemente dal canale, un TOV coerente assicura al marchio di essere riconosciuto dal proprio pubblico.
Detto con altre parole: il TOV è la personalità della nostra azienda, espressa attraverso le parole. Che siano quelle scritte in un post Facebook, in una newsletter o in una presentazione ufficiale, saranno proprio le parole scelte e il loro modo di legarsi a renderci unici.
Non si tratta dunque (solo) di una questione formale: la grammatica è essenziale, ma quello che conta qui è il come vi esprimerete.
Si tratta ora di capire quale sia il tono migliore per riflettere la propria identità. Potrebbe essere giocosa, istituzionale, ironica, amichevole o distaccata: la vostra azienda ha un proprio modo di essere, di rapportarsi con i clienti e di dialogare con i propri partner. Ecco che questo dovrà emergere da ogni vostro contenuto, assicurando la riconoscibilità di cui abbiamo parlato finora.
Vale anche per il B2B: fare le giuste scelte lessicali, ricorrere alle figure retoriche più convincenti, selezionare i verbi più adatti equivale a un costante studio di sé stessi e del proprio target professionale.
Nota bene: dimentichiamo la consueta equazione B2B = toni seriosi.
La leggerezza può esserci anche nel dialogo tra professionisti: ciò che conta è che la comunicazione sia fedele alla nostra natura e a quello che offriamo.
In questo senso, vale la pena chiedersi che cosa la nostra realtà è, ma anche cosa non vorrebbe mai essere: nel caso di Matchplat, le soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale con cui accompagniamo le aziende nella propria crescita rappresentano sicuramente una novità.
Raccontare dunque qualcosa d’innovativo ci richiede un linguaggio mai ingessato o eccessivamente istituzionale, ma agile e sempre in grado di riflettere l’efficacia delle soluzioni offerte.
In un mercato in continuo cambiamento c’è poi un altro aspetto cruciale che il nostro TOV deve saper condensare: la concretezza. Solo così infatti potremmo produrre contenuti di valore, in grado di essere davvero utili alla nostra audience.
Raccontare i dati: un occhio di riguardo per numeri e parole
Se c’è un aspetto davvero capace di distinguere il mondo B2B, quello è l’attenzione per i risultati concreti. Indipendentemente dal settore, ogni azienda lavora ai propri obiettivi giorno per giorno, affidandosi a numeri e dati per poter fare meglio.
Usare immagini evocative è importante, ma se c’è un consiglio che mi sento di offrire in termini di copywriting B2B è questo: supportate sempre le vostre argomentazioni con cifre, trend e fatti interessanti per il settore con cui state dialogando.
Affidarsi a fonti qualificate come le associazioni di categoria può essere utile a questo scopo: rivela una ricerca attenta delle informazioni e una conoscenza del settore in cui vi state muovendo. I numeri da soli ovviamente non bastano, ma sono la base di partenza ideale per intavolare una discussione.
Accanto a questi, ci dovrà essere la capacità di esprimerli con il vostro tono di voce: ecco che qualcosa di apparentemente freddo come i dati di export di un settore può assumere una connotazione diversa. Si tratta d’inserirli in una narrazione che li sappia valorizzare, trasformandoci in una fonte d’informazioni affidabile ma capace anche di convincere e appassionare.
Una missione non facile, ma che sicuramente ci renderà più autentici: dopotutto come copywriter l’obiettivo è quello di costruire l’identità verbale della nostra azienda, rendendola comprensibile a un pubblico di riferimento.
Farlo a partire da dati oggettivi è sicuramente una buona scelta in un contesto business-to-business:ma ricordiamo sempre che sarà la nostra voce a farsi sentire e ricordare.
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