I macchinari per la lavorazione del legno sono solo una delle tante eccellenze tecnologiche Made in Italy.
Quello machinery è uno degli ambiti in cui le PMI italiane hanno da sempre saputo distinguersi, ottenendo continui successi a livello internazionale.
Tra le filiere, quella dei macchinari per il legno possiede autentici punti di forza che ne hanno fatto la seconda industria mondiale, subito dopo quella tedesca.
Di quali si tratta? Sicuramente, di una profonda conoscenza delle migliori tecniche di progettazione: il frutto di una lunga tradizione ingegneristica e imprenditoriale, a cui si unisce la qualità dei componenti impiegati per realizzare i macchinari.
Fatturato dei macchinari per la lavorazione del legno in Italia
L’Italia è da tempo un punto di riferimento per le imprese manifatturiere che impiegano legno e derivati nelle proprie lavorazioni: lo testimoniano in modo netto i dati dell’export diffusi da Acimall.
L’associazione riunisce le aziende del settore e periodicamente ne fotografa l’evoluzione: nel 2020 la produzione italiana ha sfiorato i 2 miliardi di euro, di cui oltre 1.330 milioni destinati ai mercati esteri.
Seppur in calo rispetto al 2019, le cifre raccontano un comparto capace di difendere la posizione conquistata nel corso degli anni, cogliendo le opportunità emerse durante un anno difficile.
E all’insegna della ripresa è stato il 2021, come emerge dai dati più recenti. Il primo semestre dell’anno ha visto una crescita di oltre il 100% degli ordini di macchinari per la lavorazione del legno, con i mercati stranieri che hanno incrementato dell’88,7% la propria domanda.
Se da un lato pesa il confronto con la prima metà del 2020, dall’altro ciò testimonia un apprezzamento sempre più forte per i beni strumentali Made in Italy. Non a caso, nella classifica dei Paesi importatori, la prima posizione resta degli Stati Uniti, ma non mancano dati interessanti anche per altre nazioni. Quali?
Analisi export macchinari per la lavorazione del legno
Tra gennaio e giugno del 2021 Francia e Polonia hanno superato la Germania tra le nazioni importatrici delle tecnologie italiane.
Lo riporta ancora una volta Acimall, che segnala ulteriori prospettive di crescita anche fuori dall’Europa e in particolare in Cina: proprio nel Paese asiatico i macchinari italiani per la produzione di legno e arredo hanno conosciuto una forte crescita negli ultimi anni.
Chiudono l’elenco i Paesi Bassi, un’eccellente partner economico dell’Italia che nel primo semestre di quest’anno ha visto una marcata risalita dei propri ordini, assestatisi intorno ai 28,5 milioni di euro.
Guardando ancora al di fuori dalla UE e della top 10 di Acimall, la Russia rappresenta un mercato interessante e dove si potrebbe fare ancora meglio.
E l’andamento positivo anche del terzo trimestre del 2021 consente di formulare previsioni ottimistiche, con un aumento degli ordini del 66,8% rispetto allo stesso periodo del 2020.
La ripartenza del mercato mondiale dei macchinari offre dunque occasioni di business da non sottovalutare per le imprese.
Prospettive di mercato dei macchinari per la lavorazione del legno
Sicuramente, sarà ancora essenziale monitorare l’evoluzione dei trend commerciali, rimanendo aggiornati sulle variazioni della domanda, sia interna che estera.
E non meno importante, resta cruciale l’individuazione degli interlocutori corretti grazie ad analisi di mercato ad hoc.
I margini di crescita a cui accennavamo in precedenza all’interno di aree strategiche impongono infatti uno studio meticoloso delle realtà che potrebbero essere alla ricerca di macchinari di qualità.
Dopotutto, per un settore specializzato in beni tecnologicamente all’avanguardia, è essenziale non solo sapere dove si concentrano i potenziali utilizzatori, ma anche quali siano le loro caratteristiche e i processi di lavorazione adottati.
Solo così sarà possibile raggiungere in modo efficiente nuovi obiettivi, soddisfando le aspettative del mercato e dando continuità alla crescita recente dei macchinari per legno-arredo Made in Italy.
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