Come noto, per ogni impresa è oggi fondamentale sviluppare un database aziendale d’informazioni aggiornate costantemente.
Possedere un patrimonio informativo di qualità costituisce una leva strategica di primaria importanza per molte ragioni. Eccone alcune:
- Ottenere un vantaggio competitivo sui propri concorrenti, grazie alla capacità di anticipare tendenze di consumo, volumi di vendita, trend d’import-export e molto altro.
- Migliorare prodotti e servizi, grazie alla raccolta di dati in grado di riflettere le caratteristiche dei propri clienti, le loro preferenze e l’evoluzione nel corso del tempo del loro atteggiamento nei confronti del nostro brand.
- Studiare attentamente il mercato di riferimento, individuando opportunità e rischi connessi alla propria attività.
Soprattutto in un contesto globalizzato, la creazione di un database aziendale costituisce una necessità imprescindibile: a provarlo c’è la sempre più rapida evoluzione del contesto tecnologico, con il continuo avvicendarsi di nuove piattaforme dedicate alla comunicazione e il lancio di soluzioni ad alto tasso innovativo, in grado di rivoluzionare lo scenario della produzione industriale e del commercio.
La progettazione di strumenti in grado di raccogliere la portata di queste trasformazioni e trasformarle in risorse utili per l’impresa non costituisce un’attività immediata: PMI potrebbero riscontrare non poche difficoltà quando si ha a che fare con lo sviluppo di una data strategy completa, e in particolare con il data enrichment.
Con questa espressione si fa riferimento all’arricchimento del patrimonio informativo già posseduto da un’azienda, tramite il ricorso a processi di data analysis: lo storico della propria attività costituisce senza dubbio un’importante base di partenza, ma talvolta non è sufficiente.
Accanto ai dati relativi ai clienti raccolti attraverso strumenti tradizionali come la consulenza di vendita, si collocano gli insight che un’azienda può ottenere dai propri canali digitali: social media, e-mail marketing, sponsorizzazioni sui motori di ricerca sono ormai appannaggio anche delle piccole e medie imprese, ma spesso le informazioni ricavate a partire da queste fonti devono essere integrate per poter ottenere un reale vantaggio competitivo.
Uno dei limiti principali di queste soluzioni è infatti costituito dalla scarsa completezza delle informazioni: la mancanza di dati completi ostacola la profilazione a 360° della propria clientela e lo studio completo del proprio mercato obiettivo, precludendo opportunità di miglioramento dei propri prodotti e servizi.
Enrich è il servizio di Matchplat nato a questo scopo: una soluzione a portata di PMI per integrare, ampliare e potenziare le informazioni possedute dalla propria azienda, così da rivedere le proprie strategie di marketing e individuare nuove opportunità di business.
Il ricorso ad algoritmi d’Intelligenza Artificiale applicato al Web e a fonti ufficiali – pubbliche e private – ci consente di reperire dati sempre aggiornati, superando così i limiti dei provider tradizionali che operano nel mercato dei Big Data: l’obsolescenza delle informazioni, la lentezza nel ricercale e i costi medi elevati che potrebbero scoraggiare le PMI.
Non abbiamo limiti per quanto riguarda la tipologia d’informazioni reperibili: dalle dimensioni degli impianti produttivi fino ai contatti personali dei dipendenti di un’azienda, passando per i macchinari utilizzati dai competitor e gli indirizzi dei rivenditori ideali per i tuoi prodotti.
Questi e molti altri elementi possono tradursi in conoscenza in grado di rivoluzionare i processi decisionali di tutte le imprese: l’aggiornamento del proprio database aziendale si rivela così una modalità vincente con cui espandere il set delle informazioni già possedute, procedendo oltre i limiti che caratterizzano spesso lo storico delle proprie attività.
Non è raro infatti che all’interno di quest’ultimo si trovino dati non più attendibili: in uno scenario dove le aziende non possono permettersi spreco di tempo e risorse, disporre di elementi chiari e affidabili si rivela cruciale.
Un esempio?
I dati posseduti da un’impresa B2B relativamente ai propri concorrenti – per quanto ampi – potrebbero non essere esaurienti: l’azienda potrebbe aver attivato nuovi canali distributivi, rendendo così più difficile per il brand essere presente in nuovi mercati.
Il data enrichment è lo strumento per soddisfare questo fabbisogno conoscitivo: un mezzo per intercettare i cambiamenti del mercato e prevedere le possibili mosse della concorrenza. Un’attività oggi più che mai necessaria anche per le PMI, dove l’esigenza di dati completi passa attraverso modalità di acquisizione dinamiche delle informazioni, davvero in grado di riflettere le evoluzioni e le peculiarità di ogni settore.
Ultime news