L’offerta di dati on-line sta crescendo a dismisura, dimostrato dall’aumento di nuovi siti rilasciati nel World Wide Web durante l’ultimo lustro. Il primo sito internet fu pubblicato il 6 agosto 1991 dal fisico britannico Tim Berners-Lee. Fino al 2016 se ne sono aggiunti oltre 900 milioni, più che raddoppiati nel 2021 (oltre 1 miliardo e 800 milioni).
Overload informativo: la necessità di fare chiarezza
Questo overload informativo viene ulteriormente amplificato dall’enorme spesa in pubblicità on-line, oggi superiore ai 240 miliardi di dollari: circa il 51% dei budget pubblicitari complessivi, mettendo definitivamente in secondo piano i media più tradizionali come giornali e TV.
Questa gigantesca mole di dati rende molto difficile identificare informazioni davvero utili. L’esplosione di nuovi contenuti, anche da territori lontani dall’Europa, moltiplica le possibilità di contatto con realtà internazionali. Interessante constatare che tra i domini rilasciati la maggior parte di questi terminano in “.com”, ma i secondi due in crescita maggiore sono i “.tk” (Turchia) e “.cn” (Cina).
In questo quadro, individuare le informazioni corrette di proprio interesse può essere una vera e propria impresa. Anche per le aziende.
Business information: un asset indispensabile
Le business information sembrano godere oggi di massima presenza e capillarità. A prescindere dal colore politico dei paesi, stiamo assistendo a uno sforzo universale nel portare i vagoni delle attività commerciali sui binari di Internet, per essere più facilmente individuati e contattati da tutto il mondo.
A distanza di oltre un anno dallo scoppio della pandemia di Covid-19, la diffusione di questi strumenti d’informazione è stata impressionante: persino le attività più tradizionali e ancorate a un’idea di business vis-à-vis hanno ceduto il passo alla rivoluzione tecnologica.
Con la piattaforma Matchplat Explore abbiamo reso più efficace il modo di accedere alle business information, ottenendo da queste un valore effettivo. I nostri risultati di esplorazione non sono infatti influenzati da fattori esterni come l’advertising sui motori di ricerca, né dall’adattamento algoritmico capace di condizionare i risultati delle nostre ricerche online.
Rispetto alle infinite fonti presenti sul Web, prendiamo in esame solo quelle collegate a realtà commerciali attive, per un totale di circa 300 milioni d’imprese in tutto il mondo. Operiamo poi un’ulteriore selezione, andando a costruire un database sulla base di parole-chiave personalizzabili.
Rendiamo tutto ciò possibile grazie all’incrocio tra fonti informative qualificate, sia pubbliche che private, e pagine Web relative all’impresse d’interesse per l’utente. Così è possibile ottenere un output esauriente, che elimini il “rumore di fondo” di quell’overload informativo a cui abbiamo accennato in precedenza.
L’esplorazione di un settore condotta in questo modo può riservare sorprese inaspettate, e darci la preparazione necessaria per affrontare al meglio il prossimo viaggio verso il mercato di maggiore interesse.
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